Filosofia
Cartastraccia
/car·ta·stràc·cia/
Il nome Cartastraccia suggerisce qualcosa di poco valore, di scarto, capace di rivelarsi prezioso e magico, come accade agli oggetti di uso comune nelle fiabe. La parola Cartastraccia contiene in sé il rumore della carta quando viene stropicciata, accartocciata e maneggiata, rimanda al mondo sonoro e tattile dei libri, ai quali guardiamo come oggetti magici del quotidiano, da sfogliare, esplorare, mordicchiare, distruggere e ricomporre.
Il nostro obiettivo è accendere la passione per i libri belli nei bambini e nei ragazzi, rispondendo al loro bisogno di storie. Invitiamo gli adulti a farsi contagiare dalla lettura contribuendo alla diffusione degli effetti benefici.
C’è un luogo in cui l’incontro tra adulti, bambini e libri è garantito come diritto fondamentale: la biblioteca di pubblica lettura.
Promuoverne la frequentazione è il nostro impegno costante.
La nostra forza risiede nello scambio continuo di suggestioni tra teoria e prassi; il lavoro sul campo ci permette di ragionare basandoci sull’esperienza e si arricchisce costantemente dell’approfondimento e aggiornamento su più ambiti di studio, dalla critica letteraria agli studi sull’immaginario, dalle evidenze scientifiche a quelle che chiamiamo relazionali.
Che si tratti di letture ad alta voce per i bambini o incontri con gli adulti, il contesto che creiamo è sempre giocoso e divertente.
La lettura per noi resta un momento di evasione e, quindi, di libertà.